Di
Pietro Gerardo è nato il 5/3/1934 in Morra Irpino
(oggi Morra De Sanctis).
Nel 1958 emigrò in Svizzera, dove
vive tuttora.
Iscrittosi nel 1960 al sindacato
svizzero, si batté per la piena integrazione degli operai stranieri nelle
fabbriche svizzere.
Membro del Comitato Centrale Allargato del Sindacato:
Christliche
Metallarbeiter Verband CMV, (Sindacato Cristiano Sociale Svizzero degli Operai
Metallurgici, VCOM), nel 1967 fu il primo presidente in Svizzera di una commissione operaia
composta di soli operai stranieri, in una ditta metallurgica di 360 operai,
votata anche dagli operai svizzeri.
Membro del Comitato Nazionale degli
operai stranieri in Svizzera del suddetto Sindacato, membro della Commissione
Sindacale che stilò il documento programmatico alla fondazione del Comitato di
tutte le Associazioni d’immigrati in Svizzera, membro del Comitato Nazionale
Allargato del Sindacato svizzero degli operai metallurgici.
Nel 1981 fu ideatore e cofondatore
dell'Associazione Morresi Emigrati.
Segretario Centrale per molti anni
dell'Associazione, nell'aprile del 1983 ideò e fondò il mensile «La Gazzetta dei
Morresi Emigrati», che raggiunge gli emigrati morresi in tutto il mondo e i
morresi residenti. Ha redatto, diretto, stampato, e spedito la Gazzetta fino al mese di dicembre del
2013, per molti anni in edizione mensile negli ultimi anni trimestrale.
Poeta, ha pubblicato un libro di
poesie intitolato «Coriandoli». Alcune sue poesie sono state inserite nel libro
«Poeti Irpini nella letteratura nazionale e regionale», edito dall’Accademia
Partenopea di Napoli nel 1993.
Ha pubblicato un libro di racconti
dialettali intitolato «Attuórnu a lu Fuculìnu», pubblicato interamente sulla
pagina WEB nella rubrica «Biblioteca elettronica».
Ha pubblicato un Vocabolario morrese―italiano con pronuncia
fonetica e Appendice, che trovate anche sul sito WEB come sopra, al link
corrispondente nel sito
http://www.morreseemigrato.ch
Intitolato «TUTTA MORRA) dove sono pubblicati, oltre ai sui libri, anche tutti i
libri di autori morresi o che trattano di Morra De Sanctis, `e altri libri di
autori non morresi, ma che hanno avuto rapporti con Morra.
Commediografo ha scritto le seguenti
commedie in dialetto morrese:
Angèleca; Carmeniéllu; Lu Viécchiu
de Vrascèra; Chi vai pe fotte rumane futtutu.
Per la scuola di Morra De Sanctis ha
scritto «La vendetta di Gea» commediola sull’inquinamento dell'ambiente,
musicata dall’insegnante di musica e rappresentata dagli studenti e altri lavori
minori. Assistette i giovani morresi durante la fondazione del Centro Ricreativo
Culturale Morrese del quale è Socio simpatizzante. I ragazzi di questo Centro
hanno rappresentato più volte, con grande successo di pubblico, le sue commedie
dialettali, anche in Svizzera a Binningen e a Lugano.
Ottobre 2009 ha dato alla stampa il
libro «La verità sulla sommossa del 1943 a Morra De Sanctis tra documenti e
ricordi».
Nel 2013 ha pubblicato i suoi
articoli tratti dalla Gazzetta dei Morresi Emigrati in tre volumi
«30 anni di cronache da Morra De Sanctis e dei Morresi Emigrati», .
Sullo stesso sito WEB ha pubblicato:
Documenti originali sugli scavi per la Chiesa di Montecastello nel 1900 a Morra
De Sanctis.
Basilea la mia Città, storia antica
e ricordi di emigrato.
Le veglie dei morresi emigrati
(racconto).
Nel 2013 ha pubblicato il libro
"Sfogliando la Divina Commedia per chi non ha studiato" (Inferno)
Nel 2014 ha pubblicato il libro
"Sfogliando la Divina Commedia per chi non ha studiato" (Purgatorio)
Ottobre 2014 ha pubblicato il libro:
"Documenti Antichi di Morra Irpino".
Marzo 2015 ha pubblicato il libro:
Articoli e discorsi funebri pubblicati sulla Gazzetta dei Morresi Emigrati dal
1983 al 2013
Su questo sito web: "Poesie in dialetto
morrese" e "Quando avevo quindici anni, Poesie d'amore"
Maggio 2015 ha pubblicato: "Agonia e morte
della ferrovia Rocchetta Sant'Antonio-Avellino, interventi sulla Gazzetta dei
Morresi Emigrati"
Maggio 2015 ha pubblicato: Foglie Secche.
silloge poetica a ritroso nel tempo dalla vecchiaia all'adolescenza
Ottobre 2015 sul suo sito web nella
Biblioteca elettronica ha pubblicato il libro: Diario da militare e poesie
tare
Nel Gennaio 2016 ha pubblicato "Le Gite
dei Morresi Emigrati"
Nel 2017 "Berichten der Ausflügen der
Morresi Emigranten" (traduzione in tedesco delle "Gite dei Morresi Emigrati".).
Nel 2018 "Ausgewählte Gedichte" (Poesie
scelte dal libro "Foglie Secche" tradotte in lingua tedesca).
Nella Biblioteca elettronica sono
pubblicate anche Le Gazzette dei Morresi Emigrati da
Aprile 1983 a Dicembre 2013. Per i due libri in tedesco cliccate sulla Home Page
a sinistra sulla striscia marrone sul link Deutsche Bücher.
Ha
digitalizzato tutti i libri pubblicati in questo sito web nella Biblioteca
Elettronica, mettendoli così a disposizione di chiunque si interessi della
letteratura morrese e di qualche paese vicino dal dopo De Sanctis fino ad
oggi.
Tutto il lavoro sia per la Gazzetta che per la digitalizazione dei libri l'ha fatto
gratuitamente.
Tutti i suoi libri e le Gazzette dei Morresi
Emigrati da aprile 1983 a dicembre 2013 sono inseriti su questo sito web
nella rubrica "Biblioteca elettronica".
QUESTO LASCIO
AL MIO PAESE D'ORIGINE MORRA DE SANCTIS, NEL QUALE
NACQUI E VISSI 22 ANNI PRIMA DI ANDARMENE A LAVORARE
ALL'ESTERO. QUESTO HO FATTO E MOLTO DI PIÙ, TUTTO
GRATUITAMENTE.
(Provinz von Avellino)
Goldmedaille für Zivilen Verdienst
BÜRGERMEISTERBÜRO
Lieber Gerardino
Nachdem ich die letzte Gazzetta
gelesen habe, kann ich nicht umhin, all meine Dankbarkeit auszudrücken
und ich glaube, mich entschuldigend, falls ich jemandem Unrecht tue, im
Namen aller Morresi, für den
verdienstvollen Dienst, den du für die Gemeinde von
Morra De
Sanctis erbracht hast.
Was mir in den letzten Jahren aufgefallen ist, ist nicht nur die
Langlebigkeit der Gazzetta, der
wir weiter ein langes Leben wünschen, sondern auch dein hartnäckiger
Wille, die Fäden mit der Vergangenheit zu erneuern, durch die
Wiederherstellung von Traditionen, die, wenn diese in die heutige
Realität eingebracht würden, diese weniger bitter machen könnten.
Ebenso kann ich nicht schweigen über deine Fähigkeit, - mit einem
konstruktiven Geist -die
Episoden, die für das Leben in Morra charakteristisch sind, zu erzählen,
alles begleitend mit Vorschlägen, die in vielen Fällen, wie du
hervorgehoben hast, eine konkrete Antwort gefunden haben.
Ich bin sicher, dass du uns deinen Beitrag nie enthalten wirst, immer
von einer unentgeltlichen Liebe zu unserem Dorf geführt.
Wir wünschen dir und deinen Lieben viel Gelassenheit und Glück.
Morra De Sanctis,
08 / 10 / 2013
COMUNE
DI MORRA DE SANCTIS - AV - UFFICIO DEL SINDACO - P.zza F De Sanctis
Tel. 0827/43021-43456-43578 Fax 0827/43081
Morra De
Sanctis 30. 6. 1984
Cari amici
dell’AME
ho ricevuto,
per la prima volta, la Gazzetta dei Morresi Emigrati e vi ringrazio
molto. L’ho letta con interesse ed attenzione ed ha suscitato in me
sentimenti di gioia e di gratitudine per l’ottima iniziativa, per
l’impegno e soprattutto perché voi state dimostrando che si può amare il
proprio paese pur standone lontano migliaia di chilometri e averlo
sempre nel cuore. Noi che viviamo qui e che vi abbiamo sempre vissuto
forse non riusciamo a comprendere pienamente l’amore, l’attaccamento al
proprio paese di chi, come voi, è costretto a vivere lontano. Possiamo
solo intuire la tristezza di chi, vivendo in paesi stranieri, è trattato,
nel migliore dei casi, con distacco, fastidio e indifferenza; possiamo
solo immaginare la nostalgia che immancabilmente investe gli emigrati
quando una parola, un’immagine, le note di una canzone, una data li
porta a ricordare i luoghi in cui hanno trascorso la loro giovinezza, a
ripensare alle serate passate con gli amici in piazza, felici di stare
insieme.
Ed è questo
che manca più di ogni altra cosa agli emigrati: il vivere insieme alla
famiglia, ai parenti, agli amici nel proprio paese.
E voi, anche
se fisicamente e materialmente non è possibile, con la mente e col cuore
siete qui, a Morra, insieme a noi: nelle partite al bar, nelle
passeggiate in piazza, durante la \messa alla domenica, nelle campagne, nei giorni
di festa. Sempre e dovunque l'anima dell’emigrato morrese è presente in
mezzo a noi, accolta nel cuore da ogni giovane morrese.
Ed è da
questa fusione che è nato uno spirito nuovo nei giovani di Morra.
Abbiamo compreso che è bello stare insieme e fare qualcosa per il nostro
paese e stiamo preparando un programma ricreativo culturale da svolgere
nell’estate ’84 a Morra.
Appena
completato ve lo invieremo con la speranza che questa iniziativa segni
l’avvio a Morra di una nuova era, fondata sull'unione, sulla concordia e
sull’amicizia. Vi abbraccio
Giampaolo De
Luca
***
Da questa
bellissima lettera dell'Avvocato Giampaolo De Luca, che allora era
ancora studente, potete notare che ho operato sempre per unire la gente,
ma nella giustizia. Non c'è unione che duri se non c'è la giustizia. C'è
gente a Morra che non si è accorta che, da quando hanno qualcuno accanto,
vengono indotti a mettersi contro l'uno contro l'altro. Ricordo il detto
evangelico: L'albero buono lo riconoscete dai frutti Se sono buoni è
buono, se sono cattivi è un albero cattivo.
Morra
De Sanctis, 30. 6. 1984
Liebe Freunde der
AME
Ich habe zum ersten Mal die
Gazzettadei
MorresiEmigrati erhalten
und danke Euch sehr. Ich habe sie mit Interesse und Aufmerksamkeit
gelesen und sie weckte in mir Gefühle der Freude und Dankbarkeit für die
ausgezeichnete Initiative, für das Engagement und vor allem, weil Ihr
zeigt, dass Ihr Euer Dorf liebt und es immer in Eurem Herzen tragt, auch
wenn es Tausende von Kilometern entfernt ist. Wir, die wir hier leben
und schon immer hier gelebt haben,
können die Liebe, die Verbundenheit zu unserem eigenen Dorf derer, die
wie Ihr, gezwungen sind, weit weg zu
leben, vielleicht nicht ganz verstehen. Wir können uns nur die
Traurigkeit derer vorstellen, die im Ausland im besten Fall mit Distanz,
Unbehagen und Gleichgültigkeit behandelt werden; wir können uns nur die
Nostalgie vorstellen, die die Auswanderer trifft, wenn ein Wort, ein
Bild, die Noten eines Liedes,
oder ein Datum sie an die Orte erinnert, an denen sie
ihreJugend verbracht haben, die mit
Freunden in glücklichem Zusammensein auf dem Platz verbrachten Abende.
Und das ist es, was den
Auswanderern am meisten fehlt: das
Zusammensein mit der Familie, den Verwandten und den Freunden im
eigenen Land.
Und
Ihr, auch wenn es körperlich und
materiell nicht möglich ist, seid hier in
Morra, zusammen mit uns: bei den Spielen in der Bar, bei den
Spaziergängen auf dem Platz, während der Messe
an Sonn und Feiertagen, auf dem
Land, in den Ferien. Immer und überall ist die Seele des Emigranten aus
Morra in
unserer Mitte, im Herzen eines
jeden jungen Morrese.
Und aus dieser Fusion
entstand ein neuer Geist in den jungen Menschen von
Morra. Wir haben verstanden, dass
es schön ist, zusammen zu sein und etwas für unser Land zu tun, und
wir bereiten ein Freizeit- und
Kulturprogramm vor, das im Sommer1984 in
Morra stattfindet.
Sobald sie abgeschlossen
ist, werden wir sie Euch zukommen lassen, in der Hoffnung, dass diese
Initiative den Beginn einer neuen Ära in
Morra bedeutet, die auf Vereinigung, Harmonie und Freundschaft
beruht. Ich umarme
dich
Giampaolo De Luca
***
Aus diesem schönen Brief des Anwalts
Giampaolo De Luca, der damals noch Student war, geht hervor, dass
ich immer daran gearbeitet habe, Menschen zu vereinen, aber in
Gerechtigkeit. Es gibt keine
dauernde Einigkeit, wenn es keine Gerechtigkeit gibt. Es gibt Menschen
in Morra, die nicht bemerkt haben,
dass die, die sie neben sich haben, dazu gebracht werden, sich
gegeneinander aufzulehnen. Ich erinnere mich an das Evangelium: Der gute
Baum wird an den Früchten erkannt, wenn sie gut sind, ist es gut, wenn
sie schlecht sind, ist es ein schlechter Baum.
Il Console
Generale d'Italia Basilea
Prot. Nr.
24310 Pos..: Ris. 6
Basilea 19
Dic.1984
Egregio
Signor Di Pietro,
La ringrazio
per il cortese invio della pubblicazione edita dalla Sua Associazione,
grato per la diffusione, tramite di essa, di interessanti notizie
riguardanti la nostra emigrazione.
Colgo
l’occasione per inviare a Lei ed a tutti i membri della Sua Associazione
molti cordiali saluti ed auguri di buone feste.
mentre “il mondo peggiorando invecchia”
al contrario “La Gazzetta dei Morresi Emigrati”, al pari del buon vino,
va migliorando nel tempo, e di ciò abbiti ampli complimenti..., con un
grande abbraccio di amore e di fede per tutta la cara famiglia morrese
degli emigrati.
Scrivo a penna (sperando nella chiarezza)
perché la macchina da scrivere mi turba la vista.
Ti invio un gruppo di “Spigolature
morresi” con la convinzione che possano contribuire ad una crescita
culturale. Se le trovi utili, pubblicale sulla “La Gazzetta dei Morresi
Emigrati”, altrimenti le cestini.
Con i migliori auguri pasquali per te e
per tutti
In N. o, con animo grato Don Raffaele Mas
Morra
6. 3. 86
Lieber Gerardo
während „die Welt immer älter
und schlimmer wird“, wird im
Gegenteil, "La
Gazzettadei
MorresiEmigrati",
wie ein guter Wein im Laufe der Zeit immer besser, und dafür muss man
ein grosses Kompliment machen, mit einer grossen Umarmung der Liebe und
des Glaubens für die ganze liebe Familie der Emigranten aus
Morra.
Ich schreibe mit Feder (in der Hoffnung auf Klarheit), weil die
Schreibmaschine meine Augen stört.
Ich schicke Dir eine "Anekdotensammlung"
mit der Überzeugung, dass sie zum kulturellen Wachstum beitragen können.
Wenn Du sie nützlich findest, veröffentlichst Du sie in
"La
Gazzettadei
MorresiEmigrati",
sonst wirfst Du sie in den Papierkorb.
Mit den besten Osterwünschen an Dich und alle.
In N. O. , mit dankbarer Seele
Don RaffaeleMasi.
Bruxelles
7/3/88
Caro Di
Pietro
Le mando i
miei libri di poesia perché già da tempo seguo il suo interessamento per
la letteratura, in generale, e per quanto riguarda Morra e: Morresi
all'estero, in particolare.
La Sua opera
è più che meritoria e Lei è uno dei pochissimi Morresi che fanno onore a
se stessi e al proprio paese.
Pur vivendo
da più di cinquant’anni lontano da Morra, ho mai dimenticato la mia
terra e la mia gente, che meriterebbe meglio di quanto le passioni e la
cecità di tanti le propinano. Da sempre. Ma è compito di ognuno di noi,
con i mezzi a propria disposizione, non demeritare di un paese e di una
patria, che non sono secondi a nessuno.
Legga le
poesie con un certo discernimento. Esse non sono fatte per tutti e
suppongono una precisa apertura di spirito, senza la quale, del resto,
non c’è arte che tenga.
Nella
speranza d’incontrarLa a Morra o altrove, se l’occasione si presenta,
abbia i miei più cordiali saluti
Daniele Grassi
Brüssel 7/3/88 Lieber Di Pietro
Ich schicke Ihnen meine Gedichtbände, weil ich Ihr Interesse an der
Literatur im allgemeinen und insbesondere an Morra den Morresi ins
Ausland, seit einiger Zeit verfolge.
Ihre Arbeit ist mehr als verdienstvoll, und Sie sind einer der wenigen
Morresi, die sich selbst und ihrem Land die Ehre erweisen.
Obwohl ich seit mehr als fünfzig Jahren weit weg von Morra gelebt habe,
habe ich nie mein Land und mein Volk vergessen, die besseres verdienen
als die Leidenschaften und die Blindheit vieler. Immer aber es liegt an
jedem von uns, mit den uns zur Verfügung stehenden Mitteln, sich nicht
von einem Land und einer Heimat zu trennen, die von niemand übertroffen
ist.
Lesen Sie die Gedichte mit etwas Einsicht. Sie sind nicht für jedermann
gemacht und setzen eine präzise Offenheit des Geistes voraus, ohne die
es zudem keine Kunst gibt, die hält.
In der Hoffnung, Sie in Morra oder anderswo zu treffen, übermittle ich
Ihnen einen herzlichen Gruss.
Daniele Grassi.
Gennaio 1986
GIANLUCA HA RAGIONE
Rassicuro
subito l’amico Nicola Cicchetti. Leggo con molto interesse “La Gazzetta”,
specialmente quello che scrivono gli emigrati, ma posso garantirti che
moltissimi lo fanno anche a Morra. Ormai “La Gazzetta dei Morresi
Emigrati” raggiunge quasi tutte le famiglie di Morra sparse in ogni dove,
e questo è un grandissimo risultato, perché avvicina ed unisce intorno
al proprio paese persone che diversamente non potrebbero dialogare fra
di loro, come stiamo facendo noi. L’Associazione Morresi Emigrati e “La
Gazzetta” sono diventate a buon diritto una Istituzione di Morra. Hai
fatto bene a sottolinearlo nel tuo articolo. Alcune iniziative promosse,
quale il tenere sempre vivo il ricordo del proprio paese e la giusta
riscoperta del dialetto, ormai quasi dimenticato, non dovrebbe mai
esaurirsi. Mi auguro solo che Gerardo Di Pietro, indiscusso motore
organizzativo, stanco per i vani tentativi di cercare collaborazione ed
aiuto non abbia un giorno a dire “Chi me lo fa fare?” Perché ciò non
avvenga occorre veramente che tutti gli diano una mano. In molti si può
fare di più, come egli stesso dice in continuazione sul giornale. Di
fronte alla necessità che gli emigrati stiano uniti in una
organizzazione, abbiano un loro bollettino, difendano e diffondano
l’immagine del paese, anche criticamente quando occorre, l’interesse
politico deve mettersi da parte. Prima il Paese poi il Partito. I
sindaci e le Amministrazioni possono cambiare, ma l’AME e la Gazzetta
dovranno continuare sempre a svolgere la loro insostituibile funzione,
con l’augurio che un giorno possa cambiare la sigla, da AME in AMR (Associazione
Morresi Ritornati). Purtroppo è solo un augurio.
Gerardo Di
Santo Sindaco di Morra De Sanctis
Januar 1986
GIANLUCA HAT RECHT
Ich versichere sofort
meinem Freund Nicola
Cicchetti,
dass ich "La
Gazzetta"
mit grossem Interesse lese, besonders das was die Emigranten schreiben,
aber ich kann Ihnen versichern, dass viele dies auch in
Morra tun. Jetzt erreicht
"La
Gazzettadei
MorresiEmigrati"
fast alle Familien aus Morra, die
über die ganze Welt zerstreut sind, und das ist ein grossartiges
Ergebnis, weil es Menschen zusammenbringt und vereint, die sonst nicht
miteinander reden könnten, wie wir es tun. Der Verein
MorresiEmigrati und
"La
Gazzetta"
sind aus gutem Grund eine Institution in
Morra geworden. Du hattest recht, dies in Deinem Artikel zu
unterstreichen. Einige der geförderten Initiativen, wie die Erhaltung
der Erinnerung an Ihr Land und die rechtmässige Wiederentdeckung des
heute fast vergessenen Dialekts, sollten niemals enden. Ich hoffe nur,
dass GerardoDi Pietro, unbestrittener
Organisationsmotor, aus Müdigkeit wegen der vergeblichen Versuche,
Zusammenarbeit und Hilfe zu suchen, nicht eines Tages sagen wird:
"Warum muss ich das machen?“
Damit das nicht passiert, ist es wirklich notwendig, dass ihm alle
helfen. Viele können mehr, wie er selbst immer wieder in der Zeitung
sagt. Angesichts der Notwendigkeit, Emigranten in einer Organisation zu
vereinen, eine eigene Zeitung zu haben, das Image des Landes zu
verteidigen und zu verbreiten, auch kritisch, wenn nötig, muss das
politische Interesse zurückgestellt werden. Erst das Dorf, dann die
Partei. Bürgermeister und Verwaltungen können sich ändern, aber die
AME und die
Gazzetta werden immer
ihre unersetzliche Funktion
erfüllen müssen, in der Hoffnung, dass sich eines Tages die Initialen
von AME zu
AMR (AssociazioneMorresiRitornati) ändern. Leider ist das
nur ein Wunsch.
GerardoDi
Santo Bürgermeister von Morra
De Sanctis
Caro
Gerardino,
rinnovo la
tessera con l’ormai abituale sistema... diretto (grazie per la
comprensione).
La
“Gazzetta” mi mette sempre in crisi con le sue pagine tra un passato che
mi fugge all’indietro, inafferrabile ogni anno più nei nomi e nei volti,
e un presente che mi corre innanzi, con distacchi che non riesci più a
misurare, ricordano il deserto.
L'ultima,
con quella tua pagina galeotta sulla giornata a “Canciéddru”, mi ha
messo in crisi di più. Erano secoli che non sentivo più la parola "annaselava”,
e tutte le altre che hai riportato alle mie orecchie diventate “giustiziere”.
Per fortuna che ci ha messo dentro il gatto di “Posteuma”. Ho riso tanto
e mi son liberato il cuore gonfio.
Ti preparerò
qualche pagina per il prossimo numero.
Ciao e tanti
auguri a tutti per la festa. Sarei venuto questa volta, ma proprio il 19
c’è un’assemblea qui a Locamo: riguarda la scuola e devo andarci (mattina
e pomeriggio).
Gigino
(Gigino è il
Prof. Luigi Del Priore, allora Direttore del Liceo Cantonale di Locarno)
Lieber Gerardino,
Ich erneuere meinen Vereinsausweis mit dem üblichen System: direkt
(Danke für Ihr Verständnis). Die "Gazzetta"
bringt mich immer wieder in eine Krise mit
ihren Seiten, zwischen einer
Vergangenheit, die mir entgeht, die sich jedes Jahr mehr und mehr in
Namen und Gesichtern entzieht, und einer Gegenwart, die mir vorausläuft,
mit Distanzen, die man nicht mehr messen kann, erinnert an eine Wüste.
Die letzte, mit Deiner
schelmischen Seite über den Tag des "Canciéddru",
hat mich noch mehr in die Krise gestürzt. Seit Jahrhunderten hatte ich
das Wort "annaselava"
nicht mehr gehört und alle anderen, die
du mir ins Ohr gebracht hast, wurden
"zum Henker".
Zum Glück hast du die Katze von
"Posteuma"
hineingesteckt. Ich lachte viel
und befreite mein geschwollenes Herz. Ich werde ein paar Seiten für die
nächste Ausgabe vorbereiten.
Auf Wiedersehen und beste Grüsse an alle für das Fest. Ich wäre diesmal
gekommen, aber gerade am 19. gibt es hier in Locarno eine Versammlung:
Es geht um die Schule und ich muss dorthin (morgens und nachmittags).
Gigino
(Gigino
ist Prof. Luigi Del Priore,
geboren in Morra, war damals
Direktor des Kantonalen Gymnasiums von Locarno)
Camera dei
Deputati Il Vice Presidente
Roma lì
15.4.89
A Morra ho
trascorso l'infanzia, con mia nonna Donna Emilia De Paula, da due anni
fino alla quarta elementare; la piazzetta, San Rocco, il Castello,, la
Chiesa Madre, Dietro Corte erano i luoghi dei giochi, del “nascondino”,
della “barriera”, del “flic e floc”, etc.
Furono gli
anni di grandi e sconvolgenti eventi per l'Italia. È a Morra dove il 10
giugno 1940 ascoltai, vestito malamente da “figlio della lupa” con
calzoncini sporchi e sempre fazzoletto al collo, la dichiarazione di
guerra di Mussolini alla Francia e all’Inghilterra. Eravamo tutti
allineati sotto il Municipio con i compagni più grandi e più piccoli,
c’erano i maestri. Capimmo che il momento era grave e c’era silenzio. Da
una radio sul balcone giungevano le esaltate parole del Duce! C’era
esaltazione e paura. Gli anziani ricordavano la Grande Guerra e i morti
di allora e frenavano gli entusiasmi dei giovani. Quando arrivarono le
prime cartoline di precetto spiavo i pianti delle mamme. A Morra vidi
scendere dal cielo i paracadutisti americani, spettacolo grandioso e
straordinario. E ancora dalla piazzola dell’Annunziata vidi i
bombardamenti sulle taverne di Guardia, il mio paese di nascita, e poi
dall’acciottolato di casa Ernesto Molinari la sfilata notturna dei
tedeschi in fuga sotto i razzi illuminanti lungo le rive dell’Ofanto. A
Morra rimasi bloccato durante la breve occupazione tedesca e al momento
della liberazione, ed ero là, quando i soldati americani salirono sul
paese con alla testa un grasso sergente negro in jeep. Il mio primo
comizio a 17 anni lo pronunciai per la D.C. nel lontano 1948. C’era
animazione e scontro nella via delle passeggiate tra il tabacchino e il
Municipio. Aveva parlato don Michele Gallucci, prete comunista, uomo
vivace ed
intelligente, mio insegnante, mi opposi. Parlò anche e bene l’Arciprete
Del Guercio, persona colta e pia. Al paese del De Sanctis toma sempre la
mia memoria ora che l’età è avanzata e i ricordi si fanno più intensi.
A Morra
debbo moltissimo ed ai suoi abitanti che mi hanno insegnato la dignità e
la fermezza dei convincimenti e il senso critico delle cose. La critica
è quasi la natura di questa comunità e De Sanctis non poteva nascere che
a Morra.
Un saluto
carissimo a tutti Voi che vivete in un ospitale Paese dove il Vostro
grande concittadino insegnò, portando i suoi canarini, che gli svizzeri
stupiti andavano a guardare
.
Gerardo Bianco
Der
Stellvertretende Präsident
des
Italienisches Abgeordnetenhauses
Rom 15. 4. 89
In
Morra verbrachte ich meine Kindheit bei meiner Grossmutter
Hochgeboren Emilia De Paula, von
zwei Jahren bis zur vierten Klasse; der Platz, San
Rocco, das Schloss, die
Mutterkirche, DietroCorte waren die Orte der Spiele,
das "Versteckspiel",
die "Barriere",
das "flicfloc",
etc.Dies waren die Jahre der
grossen und schockierenden Ereignisse für Italien. In
Morra hörte ich am 10. Juni 1940,
schlecht gekleidet als "Wolfes
Sohn " mit schmutzigen Hosen und
immer einem Tuch um den Hals, auf Mussolinis Kriegserklärung gegen
Frankreich und England. Wir waren alle unter dem Rathaus mit den älteren
und kleineren Schülern aufgereiht, da waren die Lehrer. Wir haben
verstanden, dass der Moment ernst war und es herrschte Stille. Aus einem
Radio auf dem Balkon kamen die erhabenen Worte des
Duce! Es gab Begeisterung und
Angst. Die älteren Menschen erinnerten sich an den Grossen Krieg und die
Toten der Zeit und hielten die Begeisterung der Jugendlichen zurück. Als
die ersten Postkarten des Gebots ankamen, überraschte ich die Schreie
der Mütter.In
Morra sah ich amerikanische
Fallschirmjäger vom Himmelherabsteigen, ein grandioses und
aussergewöhnliches Schauspiel. Und wieder vom Platz der
Annunziata aus sah ich die
Bombardierung der Tavernen von Guardia,
meinem Geburtsort, und dann von den Pflastersteinen des Hauses Ernesto
Molinari die nächtliche Parade der
Deutschen, die unter den Leuchtraketen-entlang der Ufer von
Ofanto flohen. In
Morra sass ich während der kurzen
deutschen Besetzung und zur Zeit der Befreiung fest,
und ich war dabei, als amerikanische Soldaten mit einem fetten
schwarzen Sergeant in einem Jeep in das Dorf stiegen. Meine erste
Volksrede im Alter von 17 Jahren habe ich bereits 1948 für die D. C.
gemacht. Auf der Strasse der Spaziergänge zwischen dem Tabakhändler und
dem Rathaus gab es Animation und Zusammenstösse. Don
MicheleGallucci, kommunistischer
Priester, hatte gesprochen. Ein Lebhaft und intelligent Mann, mein
Lehrer, ich war dagegen. Auch den Erzpriester
Del
Guercio, ein kultivierter und frommer Mensch, sprach gut. Im De
Sanctis Dorf kehrt mein Gedächtnis
immer wieder zurück, geschwächt, da mein Alter fortgeschritten ist und
meine Erinnerungen immer intensiver werden.Ich verdanke viel
Morra und seinen Bewohnern, die
mir die Würde und Festigkeit ihrer Überzeugungen und den kritischen Sinn
der Dinge beigebracht haben. Kritik liegt fast in der Natur dieser
Gemeinschaft und De Sanctis konnte
nur in Morra geboren werden.Ein herzlicher Gruss an alle, die in
einem gastfreundlichen Land leben, in dem Ihr grosser Mitbürger mit
seinen Kanarienvögeln gelehrt hat, dass die staunenden Schweizer die
sich den Vogel ansehen wollten.
ti ringrazio
di cuore per le molte affettuose attenzioni che mi riserva la tua "Gazzetta".
Sono certo che le parole di stima che ora mi dedicate si fondano su
solide basi, fatte di antichi e autentici legami, e che perciò sono
assolutamente veritiere.
Ciò mi
conforta non poco nel far quotidianamente fronte ai miei numerosi
impegni.
Voglio anche
inviare, attraverso di te, un pensiero cordiale e caloroso
all'associazione "Morresi Emigrati". Essa svolge un'azione di indubbia
utilità ed efficacia; e nel mentre contribuisce a tenere viva la memoria
delle proprie radici, contribuisce pure a un migliore inserimento dei
nostri connazionali nel paese ospitante.
Con molto
affetto.
Der Minister
für Bildung
Rom, 03/12/12/12/90
Lieber Gerardino,
Ich danke Dir sehr herzlich für die vielen liebevollen Aufmerksamkeiten,
die mir Deine "Gazzetta"
schenkt. Ich bin sicher, dass die Worte der Wertschätzung, die mir jetzt
gewidmet sind, auf einem soliden Fundament beruhen, das aus alten und
authentischen Bindungen besteht, und daher absolut wahr sind.
Das tröstet mich sehr, meine vielen Verpflichtungen täglich zu erfüllen.
Ich möchte durch Dich auch einen herzlichen Gedanken an den Verein
"MorresiEmigrati"
senden. Er ist zweifellos nützlich und wirksam und trägt dazu bei, die
Erinnerung an ihre Wurzeln wach
zu halten, trägt aber auch zu einer besseren Integration unserer
Landsleute im Gastland bei.Mit grosser Zuneigung.
Gerardo DI
PIETRO Associazione Morresi Emigrati Bottmingerstrasse 40/A 4102
BINNINGEN (Svizzera)
ASSOCIAZIONE
SUZZERA PER I RAPPORTI CULTURALI ED ECONOMICI CON L'ITALIA
Riehen, 1
gennaio 1990
Caro Signor
Di Pietro,
mi permetta
di cordialmente ringraziarla per l’invio della Gazzetta dei Morresi
Emigrati, sempre così densa di significativi contenuti. Giungano a Lei,
ai suoi cari e ai Morresi Emigrati i miei migliori auguri più vivi per
un anno nuovo prospero e felice.
Suo Rodolfo Brändli
Presidente dell’ASRI
Gerardo DI PIETRO Associazione Morresi
Emigrati Bottmingerstrasse 40/A 4102 BINNINGEN (Svizzera)
ASRI
SCHWEIZER VEREIN FÜR KULTURELLE UND WIRTSCHAFTLICHE BEZIEHUNGEN MIT
ITALIEN
Riehen, 1. Januar 1990
Sehr geehrter Herr
Di Pietro, Gestatten Sie mir, Ihnen herzlich für
die Zusendung der Gazzettadei
MorresiEmigrati zu danken,
die immer so voll von bedeutendem Inhalt ist. Ich wünsche Ihnen, Ihren
Lieben und den MorresiEmigrati ein erfolgreiches und
glückliches neues Jahr.
Ihr RodolfoBrändli, Präsident der
ASRI
Tervuren
28/11/90
Caro
Gerardo,
ti scrivo
dopo tanto tempo per dirti che non dimentico quanto fai per i Morresi
emigrati e no e che, nonostante il silenzio, leggo sempre con interesse
la Gazzetta. Mi congratulo in modo particolare per il Vocabolario
morrese, di
cui apprezzo - e vorrei più numerosi - i termini più specificamente
morresi con accenni a personaggi, usi e costumi locali: leggendoli, mi
ritornano tanti spezzoni d’infanzia, a volte dimenticati o sonnecchianti
o trasformati e fusi in altre esperienze. .Anch’io lavoro parecchio,
anche se in altri settori e con altri mezzi, che potranno anche sembrare
e in parte certamente sono - estranei alle origini comuni: il vento
della vita ci ha sparsi in tutte le direzioni e la diversa fioritura non
deve meravigliare se rispetta l’essenziale del seme datoci dalla terra
irpina.
Fedele a
questo spirito ho vinto ogni esitazione e ti mando il dattiloscritto del
prossimo libro di poesie, che pubblicherò non so ancora dove. Sto,
infatti, cercando una piccola tipografia che me li stampi a condizioni
non troppo onerose.
Il tono e
l’argomento non sono, come al solito, per il comune dei mortali; senza
voler essere elitario, penso che la poesia la si debba meritare e
meditare, esserci, cioè, preparati, il che suppone apertura mentale e
gusto del nuovo, perfino del difficile e scabroso.
Ti auguro
ogni bene per le prossime feste natalizie e di fine d'anno. Chi sa se un
giorno non c’incontriamo per parlare di quel che ci sta a cuore!
Cordialmente
Daniele
Grassi
(per i
forestieri che non conoscono Daniele, aggiungo che è Professore ed ha
insegnato per 10 anni all'Università di Monaco di Baviera. E stato poi
funzionario della Comunità Europea a Bruxelles, dove vive ora. E autore
di diversi volumi di poesie)
Tervuren
28/11/90
Lieber
Gerardo,
Ich schreibe Dir nach so langer Zeit, um Dir zu sagen, dass ich nicht
vergesse, wieviel Du für die Emigranten aus
Morra tust, und dass ich, trotz
der Stille, die Gazzetta immer mit
Interesse lese. Ich gratuliere besonders dem „Dizionario
morrese“, in dem ich die
spezifischen morresischen Begriffe mit Hinweisen auf lokale Charaktere,
Bräuche und Traditionen schätze -
und gerne noch zahlreicher hätte: Ich lese sie und sie bringen
viele Stücke meiner Kindheit zurück, die manchmal vergessen oder
verschlafen sind oder in andere Erfahrungen eingeflossen sind. Ich
arbeite auch viel, wenn auch in anderen Bereichen und mit anderen
Mitteln, die für die gemeinsamen Ursprünge sicherlich nicht relevant
sind: Der Wind des Lebens hat uns in alle Richtungen verstreut, und die
unterschiedliche Blüte sollte nicht überraschen, wenn sie das Wesen der
Saat respektiert, die uns vom Land
Irpinia gegeben wird.
Getreu diesem Geist habe ich alles Zögern überwunden und sende Dir den
Entwurf des nächsten Gedichtbandes, den ich noch nicht veröffentlichen
werde. Ich suche eine kleine Druckerei, die sie mir zu nicht allzu
teuren Bedingungen druckt.
Der Ton und das Thema sind nicht, wie üblich, für die Allgemeinheit der
Sterblichen; ohne elitär sein zu wollen, denke ich, dass Poesie verdient
und meditiert werden sollte, das heisst, vorbereitet, was Offenheit und
einen Geschmack für das Neue voraussetzt, selbst für das Schwierige und
Grobe.
Ich wünsche Dir alles Gute für die kommenden Weihnachts- und
Neujahrsfeiertage. Wer weiss, ob wir uns eines Tages nicht treffen, um
über das zu reden, was uns wichtig ist! Herzlichst. Daniele
Grassi
(Für die Fremden, die Daniele nicht kennen, möchte ich hinzufügen, dass
er Professor ist und 10 Jahre lang an der Universität München gelehrt
hat. Er war zum Schluss Beamter der Europäischen Gemeinschaft in
Brüssel, wo gestorben ist.
Er
ist Autor mehrerer Gedichtbände)
Gentile
Signor Di Pietro,
grazie
vivissime per la “GAZZETTA dei Morresi Emigrati” inviatami. Io sono di
Teora (AV); però da oltre 25 anni svolgo il mio ministero sacerdotale
nella parrocchia di Andretta...
...Grazie
anche a lei, Sig. Di Pietro ed all’Associazione Morresi Emigrati, che
avete perfino fondato un giornale per tenervi uniti e mai lasciar cadere
la propria storia e le proprie tradizioni con il vincolo della
fratellanza umana e cristiana. Con affetto
Santa Pasqua
1991,
Sac.
Pasquale Rosamilia
Andretta, 20
febbraio
Sehr geehrter Herr Di Pietro,
vielen Dank für
die mir zugesandte "GAZZZETTAdei
MorresiEmigrati".
Ich komme aus Teora (AV); aber
seit über 25 Jahren führe ich meinen priesterlichen Dienst in der
Gemeinde Andretta aus.
Vielen Dank
auch Ihnen, Herr Di Pietro, und
dem Verein MorresiEmigrati, die Ihr sogar eine
Zeitung gegründet habt, vereint zu bleiben und Eure Geschichte und
Traditionen mit dem Band der menschlichen und christlichen
Brüderlichkeit zu verknüpfen. Mit Zuneigung
1991, Heilige Ostern
Prister Pasquale Rosamilia Andretta, 20. Februar
Caro Signor
Di Pietro
La ringrazio
per il regolare invio de “La Gazzetta dei Morresi Emigrati”, che mi
giunge sempre molto gradita. Al saluto ed all’augurio formulati alla Sua
Associazione e a Lei attraverso “L’Eco di Andretta” n. 3-4 del 1991,
desidero ora farLe pervenire anche i miei auguri e saluti personali per
il decennale dell’AME e per il contenuto e le finalità del periodico.
L’Associazione ed il giornale sono efficaci strumenti di socializzazione
e di aggregazione tra i cittadini di una stessa terra, che si sentono
così più vicini e più uniti in un vincolo che supera qualunque barriera
geografica e politica, assolvendo una valida funzione di mediazione e di
crescita civile, culturale e democratica.
Complimenti,
quindi, per la vivacità e la ricchezza di contenuto del giornale, che
spazia dall'attualità (statuto comunale, corrispondenza dall’Italia,
ricostruzione, normativa CEE, ecc.) alla poesia, al dialetto ed alla
storia. Su quest’ultimo argomento, interessante, e non solo per Morra,
ho trovato, sul numero di novembre 1991, il pezzo di Celestino Grassi
sulla stazione di Morra-Teora (che mi ha ricordato i tempi nostalgici
del tragitto Avellino-And retta sulla nostra romantica ferrovia).
La
trattazione di argomenti storici, che talvolta travalicano l’angusto
spazio locale o municipalìstico, costituisce un ponte ideale tra il
presente e il passato ed apre altresì prospettive per il futuro.
Ancora vivi
auguri per felici iniziative realizzate e per quelle programmate
Cordiali saluti
Nicola di
Guglielmo
(Nicola di
Guglielmo è Generale di Finanza, molto amante della storia, è Direttore
del periodico “L'Eco di Andretta'\ sul quale ha pubblicato qualche volta
notizie prese dalla Gazzetta, o elogi all'Associazione Morresi Emigrati).
Sehr geehrter Herr Di Pietro
Danke für die regelmäßige
Zusendung der "Gazzettadei
MorresiEmigrati",
die ich immer sehr begrüße. Zu den
Grüßen und besten Wünschen an
Ihren Verein und an Sie durch "L'Ecodi
Andretta" Nr.
3-4 von 1991, möchte ich Ihnen
nun meine persönlichen Wünsche und Grüße
zum zehnjährigen Bestehen der AME
und zum Inhalt und Zweck des Magazins übermitteln. Der Verein und die
Zeitung sind wirksame Instrumente der Sozialisierung und Aggregation
unter den Bürgern des gleichen Landes, die sich näher und geeinter
fühlen in einem Band, das jede
geographische und politische Barriere überwindet und eine
wertvolle Funktion der Vermittlung und des zivilen Wachstums, kulturell
und demokratisch erfüllt.
Herzlichen Glückwunsch also für die Lebendigkeit und den Reichtum des
Inhalts der Zeitung, der von aktuellen Ereignissen (Gemeindegesetz,
Korrespondenz aus Italien, Wiederaufbau, EWG-Gesetzgebung usw.) bis hin
zu Poesie, Dialekt und Geschichte reicht. Zu diesem letzten nicht nur
für Morra interessanten Thema fand
ich in der Novemberausgabe 1991 das Stück von
CelestinoGrassi auf dem Bahnhof von
Morra-Teora (das mich an die
nostalgischen Zeiten der Reise
Avellino-Andretta direkt auf unserer romantischen Eisenbahn
erinnerte). Die Auseinandersetzung mit
historischen Themen, die zum Teil über den engen lokalen oder kommunalen
Raum hinausgehen, ist eine ideale Brücke zwischen Gegenwart und
Vergangenheit und eröffnet Perspektiven für die Zukunft.
Nochmals herzliche Grüsse für die durchgeführten Initiativen und für die
geplanten herzlichen Grüsse.
Nicola Di Guglielmo
(Nicola diGuglielmo ist General
des Finanzpolizeikorps, er liebt
sehr die Geschichte und ist Direktor der Zeitschrift
"L'Ecodi
Andretta'", in der er
mehrmals Nachrichten aus der Gazzetta
veröffentlichte, oder den Verein MorresiEmigrati lobte).
01022 Bagnoregio (VI) 10 Nov. 1990
Carissimo Gerardo
Ricevo puntualmente la vostra bella
“Gazzetta dei Morresi Emigrati” e la leggo da capo a fondo con un
sentimento di commozione e di ammirazione.
Da tempo volevo scriverti per
ringraziarti vivamente del costante pensiero, ma attendevo di trovare
qualcosa da mandarti, qualche ricordo, qualche riferimento a Morra che
potesse essere interessante e gradito.
Ho ritrovato tra le poche carte di
famiglia salvate dalle macerie del terremoto una perizia di oltre
trecento anni fa dalla quale si può ricostruire come era il nostro caro
paesello. A Morra io ho vissuto quasi tutta la mia vita; da ragazzo
accompagnavo mio padre sui campi ed egli raccoglieva le zolle di terra e
le rompeva nella mano e me le porgeva dicendo ... baciala questa terra,
è come fare la Comunione con Dio.
Morra l’abbiamo tutti nel cuore e questo
piccolo immenso mondo di ricordi, d’affetti, di speranze ci unisce, ora
più che mai, in un forte tenerissimo abbraccio.
Credimi il tuo affezionatissimo
Camillo Biondi Morra
(si tratta del compianto Duca di Beiforte
Camillo Biondi Morra, che sta a Viterbo, fratello del principe di Morra,
Goffredo, Ambasciatore d'Italia a riposo che abitava a Dublino e che ha
donato la parte del palazzo di sua proprietà al Comune di Morra)
01022 Bagnoregio (VI) 10. November
1990
Lieber Gerardo
Ich empfange pünktlich Eure schöne "Gazzettadei
MorresiEmigrati"
und lese sie von Anfang bis Ende mit einem Gefühl der Rührung und
Bewunderung.
Seit einiger Zeit wollte ich mich bei Dir für den ständigen Gedanken
bedanken, aber ich wartete darauf, etwas zu finden, das ich Dir schicken
konnte, einige Erinnerungen, einige Hinweise auf
Morra, die interessant und
geschätzt sein könnten. Ich fand unter den wenigen aus den
Trümmern des Erdbebens geretteten Familienpapieren ein mehr als
dreihundert Jahre altes Gutachten, aus dem man rekonstruieren kann, wie
unser liebes Dorf war. In Morra
lebte ich fast mein ganzes Leben lang; als Junge begleitete ich meinen
Vater auf die Felder und er sammelte die Erdklumpen und brach sie in
seiner Hand und bot sie mir an, indem er sagte:? Diese
Erde zu küssen, ist wie die Kommunion mit Gott.
Wir alle haben Morra in unseren
Herzen und diese immense kleine Welt der Erinnerungen, der Zuneigung,
der Hoffnung vereint uns mehr denn je in einer sehr zärtlichen Umarmung. Glauben Sie mir, Dein liebevollster
CamilloBiondi Morra
(Der
verstorbene Herzog von Belforte,
CamilloBiondiMorra, wohnte in
Viterbo; Bruder des Prinzen von
Morra,
Goffredo, pensionierter
italienischer Botschafter, der in Dublin lebte und den Teil seines
Palastes der Gemeinde Morra
schenkte).
Carissimi,
è per mezzo
di questo giornale che ancora una volta mi sento più vicino a voi tutti.
È come se
per un attimo fossimo tutti insieme, nella nostra patria dove io ora
felicemente posso risiedere e dove invece voi per varie motivazioni non
potete.
Sperando che
presto tutto questo non sia solo un’illusione ma bensì la realtà che
tanto sogniamo inutilmente; faccio ancora i miei complimenti a questa
redazione, la quale con impegno enorme va avanti cercando di portarci le
notizie e le cose di tutti noi.
Comunque a
Morra e tutti noi siamo ben lieti di vedervi tornare, specialmente ora
che tutto sta tornando alla normalità dopo queirimmane catastrofe che si
è abbattuta su di noi nell’80.
Salutoni a
tutti gli emigrati da parte di un ex emigrante che vi sta sempre vicino
e sempre disposto a darvi una mano per vedervi tra di noi.
Mario De Rosa
Liebe Freunde,
durch diese Zeitung fühle ich mich euch allen wieder näher. Es ist, als
wären wir für einen Moment alle zusammen, in unserer Heimat, wo ich
jetzt glücklich wohnen kann, und wo Ihr aus verschiedenen Gründen nicht
wohnen könnt. In der Hoffnung, dass all dies bald nicht nur eine
Illusion ist, sondern Realität, von der wir so unnötig träumen,
gratuliere ich dieser Redaktion, die mit grossem Aufwand versucht, uns
allen die Neuigkeiten und Dinge zu vermitteln. In
Morra sind wir alle sehr froh,
Euch zu sehen, und hoffen, dass Ihr zurückkehrt, besonders jetzt, wo
sich nach der schrecklichen Katastrophe, die uns im 1980 heimgesucht
hat, alles wieder normalisiert hat. Grüsse an alle Emigrati von einem
ehemaligen Emigranten, der immer in Eurer Nähe ist, und immer bereit
ist, Euch zu helfen, und Euch unter uns zu sehen.
Mario
De Rosa
Torino
21.9.87
Caro Gerardo,
Ringrazio
della ospitalità accordata a me e mia moglie, in occasione della
splendida festa di Aesch del 19 settembre 1987, allestita con evidenza
manageriale in uno scenario di gastronomia e di "sagra morresi".
Vi ho
partecipato sull'onda dei ricordi ed ho riassaporato le
dolcezze del primo nido d’amore.
Non echeggia
più il lamento del sudato pane”; è tangibile un desiderio di vita e di
speranza, particolarmente nei giovani partecipanti, acché Morra e il suo
retaggio non diventino un residuo del passato, una specie in via di
estinzione,
Questa festa
è il terminale "pagano" del magistero letterario e civile ( inteso,
ovviamente, in tono minore e riferito al nostro microcosmo) svolto con
tenacia e generosità dalla Gazzetta AME.
Giunga il
mio compiacimento a te, vecchio e caro amico d’infanzia, ed agli altri
miei amici, i quali con, impegno, intelligenza ed erudizione,
collaborano nel Giornale.
Io credo che
per l’opera vostra, elevata e disintossicante, la festa dei MORRESI
EMIGRATI, (divenuta, ormai, una istituzione) non ha più il carattere "di
richiamo della foresta "; ma è divenuta un’assemblea dagli orizzonti
ampi, un raduno di morresi non protestatari, dalla mentalità vincente.
È un
patrimonio umano di cotal fatta, se acquista consistenza e serietà di
propositi, risulterà prezioso in quel lavoro (immane) di salvezza, anche
biologica, della nostra MORRA, la quale, in Irpinia, appare la più
esposta al dissolvimento e postula l’adozione di rimedi e cure
particolari.
Il tema e la
problematica sono, a mio modesto avviso, importanti: essi vanno perciò
inquadrati ed approfonditi sulla Gazzetta AME da te e dagli amici che
sanno.
La soluzione
è affidata a coloro "che possono" e che, in caso positivo legherebbero
veramente il loro nome alla storia.
Ti abbraccio
Francesco
Questa
lettera la scrisse il compianto Avv. Dr. Francesco De Rogatis, figlio
dell’ex sindaco di Morra Carmine De Rogatis.
ho
particolarmente gradito l'invio del l'interessantissima pubblicazione
della "Gazzetta dei Morresi Emigrati" e dell'opuscolo "Momenti di Storia
d'Italia attraverso l'Ottocento Ticinese" del Prof. Luigi Del Priore.
Nell'esprimerLe il mio più vivo compiacimento per la meritevole
iniziativa, colgo l'occasione per inviarLe i più cordiali saluti, che La
prego di voler estendere anche al Prof. Del Priore.
Raffaele
Sbrescia
Prefetto della
Provincia di Avellino
Sig. Gerardo
DI PIETRO Presidente Associazione Morresi Emigrati Bott-
Sig. Gerardo
DI PIETRO Presidente Associazione Morresi Emigrati Bott-
mingerstrasse 40/A
4102=
BINNINGEN = (Svizzera)
ARCIDIOCESI
S. ANGELO DEI LOMBARDI - CONZA - NUSCO - BISACCIA CURIA ARCIVESCOVILE DI
S. ANGELO DEI LOMBARDI Via Bartolomei, (0827) 23039 83054
S. ANGELO DEI LOMBARDI (Av)
21/9/1989
Carissimo
Gerardo,
ho ricevuto
la Gazzetta dei Morresi Emigrati - Aprile 1983-Giugno 1989- e, con la
presente, vengo a ringraziarvi sentitamente del graditissimo dono.
Prima di
scrivervi, ho voluto dare uno sguardo al magnifico volume,, che fa onore
a chi ne ha curato e ne cura le sorti. La Gazzetta s’impone in tutto il
suo insieme, a partire dalle intenzioni di mantenere spiritualmente
uniti i morresi rimasti nel paese e quelli che, non senza morale
sofferenza, se ne sono allontanati. Ritengo la rivista quanto mai utile,
ben fatta, e degna di lode.
Intanto,
perché presenta problemi essenziali alla vita di un paese, come la
ricostruzione, le possibili zone industriali, dati relativi alle
famiglie, eco...., Gazzetta riveste una importanza che tutti possono
rilevare; ma essa si fa leggere volentieri per tutto quel resto di
articoli, che, attingendo alla storia civica, alla religiosità del
popolo, alla cronaca paesana, alla presenza di personalità a cominciare
dal grande De Sanctis, qualificano un paese molto positivamente.
Ho
apprezzato i vari richiami storici deN’Ing. Grassi ( Castiglione di
Morra -L’Amministrazione della giustizia in Morra- Il Casale di
S.Bartolomeo- Altirpinia-Colera del 1854 - Morrese vescovo- Lapidi -I
Morra-Profilo storico di Morra ), le belle poesie del "medico sonettista”
qual’è il Dott. Giovanni De Paula, l’articolo del Senatore Indelli sul
mio indimenticabile compaesano On. Gabriele Criscuoli, il ricordo della
Serva di Dio Suor Maria Gargani, le tante fotografie che fanno ricordare
luoghi persone ed aventi, le spigolature, il brigantaggio, le feste
dell’AME, i vari discorsi (Aw. De Luca), le varie Chiese (Montecastello,
Santa Lucia, Purgatorio, San Rocco), le famiglie illustri (Molinari),
iniziative cittadine (celebrazioni desanctisiane; agosto morrese),
significativi disegni, documentazione fotografata, l’angolo dei poeti,
Morra nei primi anni della Unità d’Italia.
Ho ammirati
i vostri impeccabili articoli, che sono tanti e che costituiscono
l’ossatura della rivista, insieme a quelli dell’Arciprete Masi, che vi è
stato vicino anche in questa attività culturale-affettiva; e ho letto
volentieri gli scritti anche epistolari, di amici e conoscenze, quali
Criscuoli, Del Priore, Giugliano, Lombardi, Marra, Ricciardi, Indelli,
Gallo, Grippo, Covino, Di Stefano,, Finelli, Rainone, Montemarano,
Cicchetti, Chirico, ecc...
Nel
congratularmi con voi e con tutti i collaboratori dell’AME, auguro alla
"Gazzetta dei Morresi Emigrati" una proficua continuità, con articoli,
iniziative e notizie che la fanno desiderare ed amare da tutti i buoni
cittadini di Morra. Grazie. Auguri e saluti cordialissimi
Monsignor
Chiusano mi inviò tutti i suoi scritti che pubblicai sulle Gazzette
Don Giuseppe
Chiusano, Vicario del Vescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, ci inviò, una
per volta, tutte le sue pubblicazioni, che io pubblicai sulla Gazzetta.
Una volta, che l'andai a trovare, si complimentò con me per la Gazzetta
e disse che è un opera meritoria, perché unisce, e tutte le cose che
uniscono sono gradite a Dio).
Monsignore Chiusano schickte mir alle seine Schriften, die ich in den
Journalen veröffentlichte. Don Giuseppe Chiusano, Vikar des
Bischofs von Sant'Angelo dei Lombardi, schickte uns nach und nach alle
seine Veröffentlichungen, die ich in der Gazzetta veröffentlicht habe.
Einmal, als ich zu Besuch war, beglückwünschte er mich zur Gazzetta und
sagte, dass es „ein lobenswertes Werk sei, weil es vereint und alle
Dinge, die vereinen, Gott gefallen“).