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PER LA VISITA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO RENZI ALL'EMA DI MORRA DE SANCTIS

 

Siamo venuti a conoscenza che proprio nel 34° anniversario del terremoto dell’Irpinia, che tanti lutti e disastri ha determinato, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha deciso di visitare lo stabilimento della EMA. E’ un avvenimento molto importante che bisogna saper valutare nel suo significato. Renzi mantiene l’impegno di visitare le aziende importanti e significative e la EMA è una delle aziende più importante del Sud, è uno dei principali centri di produzione  di microfusione in superleghe per il mercato aeronautico.

Mi vengono alla memoria le vicende di questi lunghi trentaquattro anni che hanno segnato lo sviluppo della nostra provincia e delle zone interne. Dopo il terremoto avemmo la fortuna di trovarci con una classe dirigente di alto livello guidata dal ministro Salverino De Vito[1] che con freddezza e lucidità capì che non bastava ricostruire le abitazioni senza dare una struttura economica alla provincia, senza poter programmare uno sviluppo concreto capace di garantire occupazione in loco ed evitare l’immigrazione.

Le zone interne, simbolo del degrado del Mezzogiorno, erano già diventate protagoniste perché il problema del Sud aveva costituito un problema politico importante tenuto in grande considerazione per attuare una politica meridionalista e accorciare le distanze tra il Nord e il Sud.

Dopo il terremoto si poté approvare una legge che consentì di applicare una strategia di sviluppo con insediamenti industriali capaci di determinare indotti vari, ma è indirizzo concreto di organizzazione sociale. Si crearono vari nuclei industriali e vi furono vari insediamenti, ma il più significativo fu appunto lo stabilimento EMA nell’area industriale più idonea quella di Morra de Sanctis.

Ricordo le polemiche di quegli anni e le accuse in particolare alla classe dirigente democristiana di voler “portare le industrie in montagna”, che, secondo alcuni all’epoca era una scelta anti-economica, velleitaria.

Le critiche in particolare erano rivolte all’On. Giuseppe Gargani che insieme all’attuale presidente della Rolls Royce, il dott. Giuseppe Ciongoli, operarono quella scelta e tennero duro dimostrando lungimiranza e consapevolezza sulla scelta industriale e sullo sviluppo della zona.

L’EMA è oggi l’unica azienda del Mezzogiorno in attivo e la quarta in Europa per la tecnologia sperimentata in loco.

L’On. Gargani ha sempre operato con discrezione, ma in privato ha dimostrato sempre la sua soddisfazione e il suo orgoglio per aver dotato Morra di questa raffinata iniziativa che consente di produrre “palette” per gli aerei di tutto il Mondo.

Le amministrazioni comunali dell’epoca sotto la guida del sindaco Pagnotta e Di Santo hanno operato e collaborato fattivamente per mettere Morra de Sanctis al centro di un polo che oggi è considerato ” pilota” capace di guidare lo sviluppo dell’intera area territoriale.

A mio avviso se la crisi economica mondiale non avesse frenato lo sviluppo, saremmo una provincia all’avanguardia, che invece ha inevitabilmente risentito delle difficoltà nazionali ed europee. Credo però che si possa dire che questo lungo processo di maturazione politica e di strategie industriali consente oggi di poter ridare ai paesi dell’Alta Irpinia il ruolo di programmazione così come previsto dal presidente della Regione Stefano Caldoro.

Insomma insieme agli immigrati morresi in Svizzera festeggiamo un giorno di soddisfazione che allontana le ombre della grandissima difficoltà nella quale si trova l’Italia e ci dà una speranza di ulteriore riscatto

All’EMA e al suo management l’augurio e il compito di proseguire verso migliori risultati ed ai giovani morresi l'augurio che possano giovarsi di una così importante azienda per trovare un lavoro adatto a loro e non dover emigrare come dovemmo fare noi tanti anni fa, spopolando in questo modo di più il paese, ormai ridotto a poco più di un migliaio di abitanti dai tremila e duecento quando partii io per la  Svizzera, Ci vorrebbero per questo più scuole professionali per istruire i giovani nelle esigenze specialistiche dell'industria moderna, e dare così nuove possibilità di impiego ai nostri giovani meridionali. Soprattutto bisogna far capire alle famiglie che non servono tanti professori che poi rimangono disoccupati, ma spesso, prendere la strada di una professione o di un mestiere ripaga di più, perché ciò permette ai giovani di impiegarsi in industrie, che nonostante la recessione, sono ancora floride come l'EMA e anzi invece di diminuire, aumenta la sua capacità produttiva.

Purtroppo, però, i giovani morresi in grado di entrare in questa industria sono pochi, ci vorrebbe, appunto, più conoscenza professionale industriale per trovare un impiego in queste ditte che ancora resistono in Italia.

Gerardo Di Pietro


 

[1] Salverino De Vito (Bisaccia, 24 gennaio 1926  Avellino, 12 dicembre 2010) è stato un politico italiano.Ex ministro del Mezzogiorno nel sesto Governo Fanfani, ex presidente della Commissione Bilancio del Senato, ex sindaco di Bisaccia noto soprattutto per essere stato l'ideatore della 44/86 sull'imprenditoria giovanile.